Mazz’ e panelle

Tornano i manganelli. A Milano e poi a Pisa. Giù duro contro chi scende in strada senza permesso.

A qualcuno questo rigore piace. Non lo dice per non essere impopolare ma ci gusta assai: basta con ‘sti guagnun viziati che invece di studiare fanno i vagabondi con la scusa della guerra. A Pisa l’ultimo episodio: e finanche il rettore del locale Ateneo non nasconde il suo dissenso.

Un corteo non autorizzato di studenti, per lo più minorenni, protesta contro la guerra in Palestina. L’idea è quella di raggiungere l’Università. Hanno degli striscioni, non dei bastoni: la Destra italica dirà poi che ci stavano anche dei Cobas. Gli organizzatori del corteo non hanno informato le forze dell’ordine e quindi vanno fermati: basterebbe una mezza carica per mandare a casa i ragazzini.

Invece, i poliziotti sono più… solerti. Parte la carica e poi la caccia allo studente con il manganello in mano. Giù botte pure a chi alza le mani rannicchiandosi alle pareti della via dove esplode la battaglia. Peggio ancora capita a chi resta per terra. Quello che doveva essere un corteo colorato di entusiasmo e di passione civile perde ogni tinta tranne quella rossa del sangue dei manifestanti.

Colpa del Governo? Ovviamente non si può pensare che la Meloni o qualche suo ministro possano aver ordinato questa o altre cariche recenti. Neppure si può far finta di non capire, però, che l’aria sia cambiata, nella Penisola: la cantilena di uno Stato forte dà coraggio a chi preferisce silenziare la protesta, coltivare il pensiero unico. Certe ragazzate non sono più permesse.

Sia chiaro. Immancabile scatta anche la contro-notizia: chi tifa per il rigore pubblica immagi in cui i cattivi sono i ragazzini e i poveri poliziotti si difendono. I primi a mani nude e i secondi armati… si sa, la solita fuffa rossa si è mesa in moto, poi, per mettere in cattiva luce lo Stato costituito. E via così con altre amene teorie che lasciano l’amaro in bocca. Oltre che qualche dente spaccato dal manganello galeotto.

Zitti e allineati. Guai a protestare per il salario oggi, per la pace domani, per il diritto d’opinione tra un mese. E comunque che noia tutti ‘ste urla per quei terroristi islamici di Gaza. Andate a lavorare, studiate, rispettate le regole. E se no mazz: che non hanno mai fatto male a nessuno. Mica possiamo rischiare che torni l’ombra sinistra dell’orda comunista, cari giovanotti e dolci signorine.

Questa è l’Italia che sta partorendo dai Colli romani ormai patria dei neo reazionari nostrani. A voi piace, fratelli italiani?

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