All’inferno da cinque mesi

Ogni Sud ha la sua Ilva. Pardon: croce. A Trebisacce, per esempio…

Ce lo raccontano e ve lo raccontiamo. E pure stavolta, un poco almeno, c’entra l’ambiente. Di striscio, certo: perché parliamo di un Ente che ha come propria mission la bonifica del territorio. Il resto della storia fa rima con i guai dei lavoratori (gente di tutta la costa jonica).

Che succede, dunque, a nord di Sibari? Accade che da cinque mesi ci sono dei padri di famiglia che non vedono più un solo euro nelle proprie buste paga. Cinque mesi, qualcosa come ventidue settimane, un martirio di oltre cento e cinquanta giorni.

I numeri a volte raccontano più delle stesse parole, vero? E così in questo caso, nel calderone triste del Consorzio di bonifica di Trebisacce. Dove non si vedono le mensilità di luglio, agosto, settembre, ottobre e della cosiddetta quattordicesima.

Va detto, per onore della verità, che lo stesso Consorzio vanta diversi crediti da parte della Regione. Allo stesso modo va registrato il silenzio delle sigle sindacali quasi nel loro complesso. E lo stesso da parte del mondo locale dell’informazione. Tutti zitti, tutti a pensare ad altro. E fanculo chi non ha lo stipendio.

Tutto qui. Senza altri commenti. Perché i numeri, come detto, parlano da soli.

Punto.

Sibaritide, 10 novembre 2019

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