I nuovi untori

Cartoline. Questa dall’Alto Jonio. Ma è un caso: schifi così se ne trovano ovunque da Rocca a Cariati. E i Comuni non c’entrano.

C’entra altro. Il senso civicoche non c’è – della gente. La pigrizia di certi sedicenti turisti targati 2019. Un gregge di furbetti che non paga alcun onere locale e sporca, insozza. Tanto poi ‘sti qua se ne vanno a casa loro e chissenefrega della Sibaritide?

Ieri notte, all’incirca alle due. Parcheggio sotto casa e vedo un anziano che getta fuori data, e non dove si deve, tre o quattro buste piene di plastica varia. L’osservo e se ne accorge. Mi passa accanto e mi saluta perfino. Allora gli faccio notare che non si fa.

Mica fa una piega. Un fiume in piena, anzi, di confessioni. Perché lui paga le tasse al Comune ma non sa quando buttare la plastica e dove. Non ha i contenitori. Viene una volta ogni tanto. Mi spiega che è della Basilicata, che è un ex insegnante delle Medie.

Parla, parla… Ok, ma non si fa – insisto. E lui si scusa, ma ormai che si può fare. Può riportarsi tutto a casa, ci faccio notare. Ma lui ha la sua bella soluzione anche stavolta: Tanto domani qualcuno viene a pulire. E continua a raccontare di Matera, del mare, di Dio.

Se ne va. Se ne tornano tutti a casa con lo stesso sorriso. Si lasciano alle spalle le proprie porcherie e sono sicuri che domani qualcuno pulirà. Ma nessuno ne fa miracoli, specie quando si tratta di gestire la raccolta dei rifiuti in modalità differenziata. Quella plastica rimane.

Cinque giorni ci rimane. Finché è il giorno della plastica. Intanto la baby discarica del quartiere diventa una montagnola. E ognuno ci aggiunge qualcosa di suo. Pure buste con dell’umido. E l’angolo del paese diventa il paradiso dei randagi. Fetore a ogni ora, degrado.

Succede ieri. Succede ogni giorno. E d’estate di più. Turisti di serie B, per non dire pure dei residenti che vivono gli spazi comuni come un fastidio, trasformandoli nel peggiore ripostiglio personale. Tutti vedono, ma guai a parlarne. Non tocca a me, non tocca a noi.

Toccherebbe ai Comuni. Con più controlli, più multe, denunce. Ma se poi si arrabbiamo i signori turisti? Figurati che perdita… ma se si offendono i soliti noti locali? Sai che casini per il sindaco. E così tutti a non guardare. Tanto l’estate passa. Come il fetore. E va bene così.

Salvo dirsi tutti ambientalisti – e a indignarsi perfino – se l’Amazzonia brucia…

(Sibaritide, 24 luglio 2019)

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