Chi con chi, chi contro?

Una penna ci salverà. Ma pure un computer. Al limite un Social. O una trasmissione radio. O soltanto una mezza voce.

Fa caldo. Ogni anno un poco di più. E ogni volta è una incacchiatura generale. Con tutti che annunciano la fine del mondo. E poi giù selfie, e sudore in bella vista, angurie e rutti. Caspita, il mare qui da noi è una cosa splendida. E statte calmo, tu, e statte zitto.

Ci sono stagioni – e momenti – che uno si sfastidia a sentire troppe voci contro. D’estate, per esempio: che noia quei giornalisti che denunciano, che criticano, che puntano il dito. Ma una vacanza mai? Ci sono notizie che fanno cattiva pubblicità al territorio: muti, please.

Ci sono anche altri momenti in cui questo mutismo è desiderato da molti. Nel corso di qualche campagna elettorale, per esempio. Oppure ai primi vagiti di una nuova maggioranza amministrativa. Il cronista che non si fa i cacchi suoi è indigesto. E ispira sempre dubbi maligni.

Traduciamo? La Sibaritide ama la libertà ma… finché non la si predica sul serio. E se qualche mente libera (davvero) alza la voce, allora subito ci scappa la caccia alle streghe… ovvero ai possibili mandanti. Perché in un oceano di conniventi, l’onda anomala fa paura.

Allora? Il grillo parlante di turno sta con qualcuno, o contro qualcuno. Dai, vediamo di capirlo. Soprattutto se non è manco di qua. Perché se attacca da Cosenza, per esempio, chi sa quali interessi protegge. E chi l’appoggia. E dove vuole arrivare. Ecc ecc.

Morale? Nulla di nuovo sotto il sole sibarita. Di questi sospetti sono pieni i canali. E la difesa d’ufficio (salottiera, spesso) contro queste voci contro è la prima barriera contro il desiderio di sapere della gente comune. Chi non vuole chiarezza, chiede chiarezza agli altri. E accusa.

Tu con chi stai? Una domanda semplice semplice. Ma che sputata sul viso d’un giornalista serio ne smorza ogni sforzo, lo isola. E chi la fa, ‘sta domanda, lo sa bene. E per questo la fa, per questo sussurra di chi sa quali strategie alla base di questa o quell’altra notizia.

Perché una penna, forse, ci salverà. Ma da noi stessi, dalla nostra apatia. Dalla pigrizia che ci fa dare ragione a chi coltiva silenzi

#enoncènientedacapire

(Corigliano Rossano, 19 agosto 2019)

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