Ce lo vogliamo dire? ‘Sta storia del civismo ha rotto. I suoi danni sono evidenti. E ora lo sappiamo: è una barzelletta.
A Roma come sullo Jonio. Nel Governo grigioverde come nelle Giunte comunali senza legami con nessuna Segreteria. Questo mantra sullo spazio alla gente comune è un veleno. Uccide il senso dell’amministrare, corrode la crescita delle classi dirigenti. E ci illude soltanto.
Premessa. Se uno ruba, amministrando, è un ladro e basta. Può essere del Pd, di Forza Italia, dell’Azione Cattolica. Poco importa, nulla cambia: va preso a calci in culo e messo al bando dagli uffici in cui ha fatto le sue miserabili fortune. Chi dice il contrario, è complice.
Punto. Per questo anche certe crociate pro onestà hanno rotto. Perché vanno ad attecchire nella pancia della gente e sono perfino pericolose. Minano il dibattito politico, mettono a rischio la democrazia. Ispirano ai più la voglia della forca. E uno Stato serio non coltiva patiboli.
Torniamo a fare Politica, allora. E non è casuale la P maiuscola. Anche se è impopolare. Perché tanti, prima i più ingenui e ora i più furbi, ci hanno messo del loro per rendere sporca questa passione civile. E finanche le ideologie sono diventate sinonimo di peccato mortale.
La gente è stata al gioco. Perché è più facile distruggere che riformare. E perché i grandi leader vergini attuali mascherano il loro essere Partito con le parole Movimento, civismo. La Lega non è forse un Partito? Non ne ha le modalità, i tempi, il dirigismo? E anche i Cinque Stelle, piano piano, in cosa si sono trasformati se non in un carrozzone di potere?
Nessuno scandalo se anche a loro succede tutto ciò. Quello che non va è che manchi una scuola politica. Manchi una base (pure ideologica) per chi si professa nuova classe dirigente. Una Nazione non si governa come si gestisce un condominio. Ci devono essere un’idea di fondo, dei valori.
Né si può sempre cavalcare la tigre del momento, partendo dall’istinto forcaiolo di chi sa solo ripetere la predica del Tutti ladri! No. Non si può davvero credere che si possa vivacchiare sul No ai contributi ai partiti o sul taglio dei parlamentari. La Democrazia costa ma serve. Sono altre le spese inutili su cui usare forbici e accette.
Lo so che è impopolare: ma torniamo a fare Politica. A Destra come a Sinistra. Al Centro. Nelle sezioni e nelle piazze. Parlando alla gente di come risolvere i problemi e perché sanarli così e non in un altro modo. Senza aver paura di qualche mela marcia. Con la forza delle idee.
Partiamo dalle nostre Periferie. Anche a costo di perdere un’altra volta. Ma facciamolo. Per andare oltre la sopravvivenza attuale. E decidere, contare davvero. Forti di un senso che oggi manca: quello delle scelte. Che costano sempre. Che fanno anche del male. Ma che fanno la Storia.
Facciamolo per Noi e per chi verrà dopo. Ora o mai più. Prima che tutto diventi una barzelletta tristissima da raccontare alle nuove generazioni.
Guarda che il civismo altro non è se non il nuovo metodo di riciclaggio dei politicanti. Ormai destra e sinistra sono diventate soltanto delle pure indicazioni che però non hanno più senso di appartenenza politica/ideologica. Si vive di qualunquismo e devo dire che ai nuovi qualunquisti,sempre pronti a rivendicare le loro azioni se solo uno glielo fa notare, l’uomo qualunque di Giannini gli fa un baffo.