Infiamma le marine

Il peso delle nostre
carni rende tenue

finanche l’afa che
infiamma le marine:
e fa delle colline
cenere, e silenzio
ordina ai pini e
ai tratturi che vanno
al Dolcedorme.
Allora, non dirmi
di raccontarti dei
giorni che verranno,
e dei progetti belli,
e del potere che
ha il Futuro, quando
si sa come
pregarlo.
Ascolta questo
nulla che fa delle
lenzuola, già,
un ricordo. Taci
ché il Tempo
ci perde e questo
solo conta.
Nell’ennesimo
sole al tramonto
che favole arriva
a narrarci,
traditore.

(4 agosto 2017)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi