Nel nulla delle sole
parole, nel tempo che
ci frena ogni volta,
noi siamo ombre di
carne e poc’altro.
Inutile promettersi
tanto: gli occhi già
tradiscono il vero
e sputano ciò che le
lingue non sanno.
Un giorno diranno di
noi accenti terribili,
è sicuro. Ma ora ogni
epilogo non conta.
Ascolto il tam tam delle
vene, protetto dalle
ombre che siamo:
e spero, comunque. Io
spero. Che il boia
mi voglia graziare…
(18 settembre 2013)