Raccontino di fine estate

Ha un culo sodo che canta messa da solo. Ma non ha manco trent’anni e ce credo. Truccata fino alla radice di capelli, aspetta soltanto che esca dall’acqua e vedi che mostro è in faccia.

L’amico di famiglia sta tutto incazzato un ombrellone più in là. E smanetta sul cellulare. Quando, finalmente, gli arriva l’sms buono, sorride come una Pasqua e si tuffa in mare. Dalla città la “segretaria” lo ha rassicurato e mò lo può fare il paparino affettuoso con la sua bimba bionda e la moglie carina da mostrare al mondo sul lettino gonfiabile.
Non è l’unica cosa… “gonfiabile” presente sulla spiaggia. Ci sono vecchie di vent’anni e disperate di quaranta che lanciano strilli a ogni stilla di sale che va a infrangersi contro il seno gonfio di creme, cremine, bisturi e pastasciutta. Il guaio è che soltanto il mare che regala loro tanta soddisfazione… idraulica: sapessi quali gocce argentate non lambiscono da tempo quella turgida cellulite. E che ci vuoi fare, occorre accontentarsi a volte.
Al largo, intanto, attraccano barche e barconi e un’ondata di anziani danarosi fanno i “giovanotti” arrischiando tuffi e nuotate da olimpionici. Qualcuno esagera e lo perdono tra i flutti leggeri di fine agosto, ma guai a gridare “Aiuto” che fa poco chic. Morto un ricco se ne farà un altro, che sarà mai? L’importante è “prenderla con filosofia”, sempre meglio che prenderla altrove…
L’afa è una brutta bestia quando si perde il senso delle cose. Una ragazzina acciuffa un altro lettino e veleggia vento in poppe con lo sguardo truce di una pensionata. La nonna no, canticchia il Pop sentito in Tv e parla di “raga” e discoteche alla moda. Il babbo ha i cazzi suoi in testa e da sotto il giornale trascinato in spiaggia si spia un’altra ragazzina truce che veleggia poco oltre. È come una cooperativa del “guardamento”: tutti sono intenti a parlar male di Silvio e del Bunga Bunga, ma chi sa che farebbero se gli capitasse in ascensore la sconosciuta dell’ombrellone a fianco.
Mannaggia, ci manca solo un prete. E sì, che pure di bambini la spiaggia è piena come un uovo e un “Zì-prete” saprebbe come fare per movimentare la situazione. Ma non siamo tanto fortunati, questa volta, e ci dobbiamo accontentare del bagnino piacione che è la metà mia per cui non so come va a finire se mi deve venire a salvare in acqua, hai visto mai?
Però, è divertente sudare così al mare. E sia chiaro: scrivo da una spiaggia lucana e nient’affatto sibarita, per cui nessuno faccia l’offeso dalle mie parti. Che poi, io dico, è strana la mia terra: tutti onesti, tutti bravi e vergini e illibati… ma poi basta che ti scappi, che so, un mezzo “ladro” o un sussurrato “puttana”… e tutti che si incazzano e ti prendono in odio. Boh.
Molto meglio il vicino d’ombrellone, qui, adesso. Se ne è ritornato dal mare ed è di nuovo tutto triste e nervoso, ché la “segretaria” tarda a inviargli un nuovo sms dalla città… “Ma che farà quella stronza?”. Chi può dirlo. Al limite, potrebbe svelarcene l’arcano quello lì che se la sta spupazzando al momento. Maledetta afa di fine estate!

(27 agosto 2011 – facebook)

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