La bella Favola

Come descrivere la passione per la Scrittura? Ognuno ha la sua formula. Forse il mistero va più sognato che svelato.

Leonardo La Polla ha questo potere . Si tratta di quella particolare magia che solo chi ha una bella penna possiede. L’ex preside La Polla ha questo talento: lo ha quando canta Versi alla Vita e all’Amore per essa. Lo ha nel narrare in prosa la sua amata Calabria. Così finanche quando si dedica alla meno emozionante e più fredda tecnica del saggio.

Quasi casualmente ha scomodato il suo particolare talento nel settembre del 2019. In quelle settimane ha dato vita a La bella estate, una sorta di favola (che però tale non è) pubblicata da Aletti Editore nel dicembre 2020. Si tratta di un volume assai originale nella tecnica usata: da una parte il racconto di fantasia – che però (a ben leggere) è il diario dei ricordi e delle emozioni dell’Autore nella sua Trebilandia; dall’altra la Poesia di La Polla – i Versi in cui a parlare è il Cuore del nostro in un mosaico di esperienze liriche che fanno parte dell’antologia dello stesso.

Chiariamo subito un punto. Il titolo scelto da La Polla ricorda soltanto quello certamente più famoso di Cesare Pavese. Le similitudini si fermano qui: la narrazione dell’Autore trebisaccese non ha nulla da spartire con i toni spesso crepuscolari dell’altro piemontese. L’estate raccontata dall’ex preside è un tuffo (onirico?) nella memoria di chi scrive e dei tanti che si possono rivedere nei momenti comuni vissuti sotto il sole di Trebilandia.

La ricerca stessa di toponimi e nomi propri che si fanno accarezzare dai tanti vezzeggiativi del vocabolario di La Polla (la maestra Curiosella, per esempio) è un ulteriore indizio del sole calabrese che accompagna la favola del nostro. Nulla a che fare con le nebbie dei vigneti astigiani. Leonardo La Polla scrive con la maestria di un Artista maturo ma mai abbandona o tradisce lo spirito fanciullesco che, in questo caso, guida e governa la sua scommessa letteraria.

È un entusiasmo, quello che il lettore coglie nelle pagine de La bella estate, da non confondere con l’ingenuità. Non v’è nulla di casuale nelle pagine di questo originale romanzo calabrese. A scriverlo è, infatti, un Autore che cura la forma sempre, centellina i termini, sceglie tempi e sonorità con accurata attenzione. È una falsa favola, la nostra. Il lettore bussa a una porta che sembra fragile e povera e si riscopre protagonista di una liturgia la cui deità è la Letteratura.

Lo abbiamo detto: La Polla sa come usarla questa magia della Scrittura. Al punto da non spogliarsi mai del ruolo d’Autore di razza. Neppure dopo la pubblicazione. Una leggenda vuole il nostro impegnato a correggere finanche le pagine del suo libro già distribuito nelle diverse librerie della zona… una bella fantasia con cui dare più fascino al cammino spedito di questo romanzo?

Forse no (provate a scoprirlo da soli).

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