Ah la libertà… epperò

Esiste un Giornalismo libero? Si, esiste. Come esistono persone libere in ogni campo. E, allo stesso tempo, tirapiedi della peggiore lega.

Traduciamo il concetto. In Italia – e anche nelle nostre Periferie – ci sta questa moda di puntare il dito soprattutto contro certe categorie, quando si va a caccia di casti e puri. Per cui vogliano politici tutti onesti ma poi noi, come cittadini, siamo i primi a rubacchiare favori e illegalità. Oppure vogliamo eroi tra i giornalisti, ma poi siamo i primi vigliacchi a ogni sospiro quotidiano.

Chiarito questo elementare concetto (modello: da che pulpito viene la predica), lo stesso un pizzico di analisi va fatta sulle stesse certe categorie. Pure perché nessun medico ordina a nessuno di fare il politico oppure il giornalista. Per cui, chiedere una certa dose di onestà e coraggio a costoro non sembra affatto una bestemmia. Anzi.

In una terra di silenzi come il Sud, per esempio, chi fa Informazione qualche dovere in più lo ha. Il coraggio non gli può mancare. Un minimo di senso critico deve essere sempre presente nel suo racconto. Non parliamo di obiettività, perché ognuno ha una sua idea e ne viene comunque condizionato… ma indipendenza si, la si può esigere da chi ha la presunzione di definirsi giornalista.

Non chiediamo l’eroismo di un Lorca. Non chiediamo l’altezza di un Hemingway. Il minimo, appunto… scrivere ciò che si vede e si sa. Senza che nessuno ci ispiri. Come direbbe Mario Gismondi: Senza padroni e senza padrini. E senza che nessuno ci paghi, oltre che il Giornale dove si collabora. Perché se uno è l’addetto stampa di un Comune… o di un’Azienda… o di una squadra di calcio… poi è difficile credere che sia obiettivo quando parla, nell’ordine, di politica, economia o sport. Ti viene da pensare che sia un semplice passacarte.

Sia chiaro. Ci può stare anche questo. Chi tiene famiglia vede di arrivare a fine mese come può. Dignità vorrebbe che non si esagerasse con le marchette. Perché non c’è niente di male a ricoprire il ruolo di addetto stampa. Dalle nostre parti ci stanno professionisti del genere davvero bravi. Basta però risparmiarsi la farsa del doppio ruolo, non mollando il posticino di corrispondente.

Si, la fai facile. Ma se poi quello non è più il corrispondente del giornale, glielo fanno fare ancora l’addetto stampa? Serve ancora pagarlo senza avere più la sicurezza di avere un articoletto ogni tanto nella pagina provinciale?

Ah, saperlo…

3 commenti su “Ah la libertà… epperò”

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