Però, un po’ ti capisco…

Ne ha scattate tante di foto belle, il Maestro Gaetano Gianzi. Ma una va oltre il valore estetico.

Ed è più di una immagine. Sembra quasi un presagio. Sui ciottoli che dal ponte levatoio portano all’uscita del Castello Compagna, scivola veloce un’assorta Pasqualina Straface. Cammina dando l’impressione di avere le idee chiare sulla propria meta. Ed è sola.

Con un grande avvenire… alle spalle, sola è sempre stata l’ex sindaca di Corigliano. Finanche nei momenti delle tante vittorie elettorali, quando il suo ex Partito l’ha messa sotto processo per i voti presi mentre altri nomi eccellenti naufragavano nelle urne.

Sola nel mare delle correnti politiche. Sola all’Ariella col tricolore alla vita. Sola dopo il terremoto di Santa Tecla. Sola in questi anni di altri processi, stavolta non letterali, ma con tante di toghe e arringhe. Sola nel suo volontariato all’ombra della Chiesa.

Perché, stagione per stagione, tanti cortigiani sono spariti. La famiglia no, non l’ha mai tradita. E con lei ha pagato. Tanto, troppo. Nel silenzio assordante d’una città ingenerosa. Fino a queste ultime ore e alla voce che annuncia il suo ritorno alla Politica.

Si candida alle Regionali. E non è più solo il tam tam del momento. Vera è adesso la notizia: chi sa sussurra del desiderio della nostra di tornare sulla scena pubblica. E chi la conosce un po’, chi conosce le sue pene recenti, un dubbio lo ha e se lo fa scappare.

Pasqualì, ma chi te lo fa fare?

I coriglianesi se la meritano ‘sta nuova scommessa tua? Il centrodestra ti è mai stato davvero vicino? Ora che il peggio di Santa Tecla è passato, è proprio il caso di rimettersi in gioco, sapendo che a tanti converrà solo raccontare le ultime settimane del sindaco Straface?

Con questo dubbio di chi, comunque, ti vuole bene va via il 2019. E con questo stesso dubbio convive l’assurdo pensiero di comprendere la tua eventuale scommessa. Perché sei una donna coraggiosa. Perché forse a Corigliano una come te è mancata. Manca.

E allora… che posso capirla questa tua scelta. E un po’ perfino tifo per te. Decidi per il meglio (tuo), Pasqualì. E se dev’essere, e ti fa bene, sia.

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