Ai ragazzi insegniamo il coraggio

Voltare il viso dall’altra parte a quattordici anni. Perché così fan tutti. Per paura. Perché nessuno ti ha insegnato ad avere coraggio.

Parliamo di legalità, stamattina? E parliamone: sempre meglio della lezione sulla e con l’accento o sulle tre Sibari. Magari l’ora passa prima, magari il prof mi manda al bagno e non mi fa lasciare il cellulare.

“Vi capita di assistere a un fatto di cronaca: come vi comportate?” – un improvviso, gelido silenzio ammanta l’aula. Qualcuno si stringe nel piumino che indossa tutto il tempo per il freddo di stagione.

Poi, qualcuno parla. Uno, ora due… “Professò, io mi faccio i fatti miei” – “E chi parla? Quelli poi si vendicano” – “Tutti qui da noi se ne fregano”. C’è chi ridacchia, chi fa un veloce cenno d’assenso. Nulla di più.

Ma no, siete pazzi? Parte la spiegazione sui danni dell’omertà. E sul valore delle regole. E sui grandi eroi dell’antimafia: Falcone, Borsellino, Peppino Impastato. “Ma sono tutti morti, alla fine”.

Questi ragazzi hanno le cattive certezze dei peggiori adulti. Quali cattivi maestri hanno sulla coscienza tutto questo? C’è ancora qualche minuto per raccontare le storie belle del Sud. C’è ancora tempo?

I cuori si coltivano, mi hanno insegnato così. Il coraggio si coltiva, il senso delle regole pure. Ogni giorno un poco: a casa, a scuola, in giro. Prima che tutto sia vano. Prima di riscoprirci morti dentro, pure a quattordici anni. Silenzio. Silenzio!

Era meglio una lezione sulla e con l’accento o sulle tre Sibari…

Trebisacce, 17 gennaio 2019

2 commenti su “Ai ragazzi insegniamo il coraggio”

  1. Intanto noi parliamo di MAFIA…e cerchiamo di vivere onestamente, perché serve anche l ‘esempio…insisti, anche se sono morti non smettono di essere dei fari…per la gente onesta, onesta davvero nell’anima…
    Prima o poi dovranno comprendere che vivere onestamente conviene sempre cit. il nostro Nicola Gratteri..

  2. Che tristezza questa gioventù senza coraggio, con la paura addosso. Ne è colpevole anche la Famiglia, di questo sono certa. Ed allora la Scuola può fare la sua parte. Quindi, insisti.

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