Copriti col palmo delle
mani, amore. Il cielo, lo
vedi, ci crolla addosso
d’ogni parte e bestemmia
forte Zefiro traditore.
Ricordi? Pure, qui, tu mi
raccontasti d’azzurre
promesse e Micene era
amica, complice dei
tuoi sguardi che
già promettevano voli
altissimi oltre gli occhi
d’un sole pigro. Ora
no: il tempo fugge in
un turbinio di pioggia
e polvere d’umido.
E noi ci stringiamo
nell’angolo dei nostri
ricordi, aspettando
che torni il sussurro
di Nettuno. Tu ci sei,
amore, tu sei ancora
qui con me?
Si perde, nell’urlo
del tuono invidioso
di chi ama, l’eco
del tuo “Si” che sa
regalarmi una copia
del futuro.
(10 febbraio 2016)