Vai. col passo di chi
non ha più una parola
da urlare al mondo.
Lento, nel primo
vento del giorno, con
le scarpe pesanti
d’un inverno che muore.
Io so. Respiro le vene
d’un sangue disperato,
conosco l’eco di
certe giornate in cui
il sole si nasconde,
capisco la voce d’una
stella nemica.
Le lacrime sono fiumi
salati, pioggia di
nuvole morte, vento
di tempeste lievi:
vai…
(16 febbraio 2014)