Le Nuvole scivolano dabbasso:
lo senti il loro gemito? È la
stagione delle piogge che
arriva a chiedere il conto – è
il turno di chi finora ha scelto
di nascondersi nelle sue stesse
rughe. È adesso, senza altre
parole buone a fare pace con
l’Oggi che fra poco sarà morto.
Se Dio esiste, cammina a piedi
scalzi nel primo fango delle
mie fiumare, fuma una cicca di
quelle a malo prezzo – e sfotte
le donne che sfidano le auto e
vanno a vendere per un poco
la propria bellezza…
Forse, però, sono solo parole.
Tranne l’ultimo lampo. La sua
voce roca che fa paura ai cani.
Il nostro passo che si trasforma
in corsa – inutile come il riparo
mancato, come la casa che ha
illuso e poi tradito. Tuona, infine.
E nulla rimane della rena nelle
mie fiumare. Neppure l’orma di
chi vi bestemmiò tabacco e
desideri.