Moriremo tutti democristiani? Se si, lasceremo questa vita anche da Yankees: una iattura.
Veloce pro memoria per chi – come noi – ama poco l’Inglese. Il termine Yankee “si riferisce ai cittadini degli Stati Uniti d’America, in particolare quelli del nord-est che arrivarono prima del 1776″ (cit.). Nel tempo, specie nella seconda metà dello scorso secolo, ha avuto un’accezione negativa in alcuni angoli del mondo dove per tanti è stato sinonimo di strapotere economico senza troppi scrupoli.
Gli Americani, quelli spesso indicati come portatori di libertà e pace nell’Europa nazi-fascista, alla lunga sono diventati fastidiosi coinquilini sia in Occidente che nelle maggiori regioni del Terzo e Quarto Mondo. Yankee go home (Yankee torna a casa) è stato l’eco ricorrente laddove la presenza americana è scaduta presto in una vera e propria occupazione politica, economica e militare. I portatori di pace si sono ritrovati protagonisti di guerre locali cruente e non vittoriose in lungo e largo per il pianeta. I portatori di libertà hanno invaso – con motivazioni risibili – Stati a loro dire canaglia per sovvertirvi il potere locale.
In Europa, per esempio, hanno condotto la Nato a bombardare la Serbia. Blitz che ha visto anche l’Italietta del baffetto D’Alema in prima linea. Per non dire dei tanti veti fatti pesare presso l’Onu, così da indirizzare la Politica internazionale secondo i propri desiderata politici e a solo vantaggio dei propri interessi commerciali. Cosa hanno detto e fatto, per esempio, per fermare la strage dei civili a Gaza? Nulla: non fosse altro che per non dispiacere agli eccellenti alleati d’Israele.
Pace e libertà… Il racconto popolare ritorna alle fotografie appena sbiadite dei bei ragazzoni americani che, in sella ai loro fiammeggianti carri armati, sfilano per le vie italiane lanciando caramelle e spiccioli della nuova libertà antifascista. Più di recente, il comunista pentito Roberto Benigni va anche oltre: e ci narra degli Yankee che arrivano a liberare gli ebrei nei campi di sterminio polacchi. Ma non sono stati quei cattivi dell’Urss a cacciare i nazisti dall’Europa dell’Est? Mistero…
Si è persa una guerra, si sa. Poco importa se è successo quasi un secolo fa, ormai. Se perdi, poi devi pagarne il conto. E l’Italia onora questo debito in politica estera, nel campo militare, negli scambi commerciali. Non c’è Governo che non debba sorbirsi l’amaro di questa ovvietà politica: avete sentito accennare a qualche straccio di denuncia contro la strage di Gaza? Oppure avete registrato qualche voce governativa europea critica anche rispetto all’Ucraina circa la recente guerra con la Russia? No: e non ce ne saranno.
Il coro occidentale è pressoché unanime quando si tratta di alzare la voce in politica estera: prima si dà un’occhiata a ciò che fanno a Washington. E poi, in maniera autonoma, si prende posizione. Questa è la libertà degli alleati americani, italiani in testa. E questa è la libertà anche di chi racconta l’attualità, fa opinione, modella le menti della gente. Esiste un Giornalismo critico su certe questioni? Qualche oasi di indipendenza c’è (dai Travaglio agli Orsini): ma è poca roba, soverchiata dalla marea di Tv di Stato, Testate giornalistico di questa o quell’altra corporazione finanziaria, Bruno Vespa di ogni età e parrocchia.
Altro che rischi legati al nuovo presidente americano Trump. La musica è sempre la stessa e il buon Donald fa soltanto l’errore di non usare la maschera del buon amico degli alleati, maltrattandoli senza troppo remore – proprio come si conviene a un padrone feudale con i propri servi della glebe. Dazi o Nato, la voce americana tuona per ricordare ai suoi creditori che ancora il debito esiste e va saldato. Senza sapere quante rate mancano al felice esito della vecchia trattativa. Perché, almeno in questo campo, la liberazione ancora deve realizzarsi.
La Democrazia yankee è così. A lungo andare nemmeno ci fai più caso del posto in cui la… prendi.
Come definire gli yankee? Definirli miserabili è troppo poco, sarebbe bastato che non avessero fornito più armi agli israeliani per evitare il genocidio di Gaza, cosa che naturalmente non hanno fatto, perché sono dei collusi, una condizione che li accompagna da sempre, anche in considerazione del fatto che la loro economia è controllata dai loro fratelli sionisti. Comunque affidiamoci al karma, in Vietnam nonostante i crimini, gli stupri, i massacri di cui si sono macchiati, hanno avuto una lezione memorabile che non dimenticheranno mai e che li segnerà per sempre!!!