Miserabili razzisti

Ci sono ricordi belli. Una foto, un teatro. Francesi e Italiani insieme che applaudono. Il Maestro Giuliano Montaldo che sorride.

Tolosa, ormai qualche anno fa. Mi ospita il grande Calabrese Rocco Femia: il clou di quei giorni indimenticabili ai piedi dei Pirenei è il suo spettacolo sui Ritals, gli immigrati italiani in Francia e Belgio dei primi decenni del secolo scorso. Una carezza al cuore e alla testa.

Il termine in questione, Ritals, «derivato appunto dall’argot popolare francese, indica in maniera ingiuriosa e dispregiativa gli operai immigrati in massa in Francia, Belgio e Svizzera dopo la seconda guerra mondiale». Femia e i suoi sanno raccontarci con garbo tale dramma.

Un bel ricordo. In platea, lì a Tolosa, ci stanno cineasti di fama mondiale. Pure Tornatore. E l’allora sindaco di Lampedusa. E poi tanti buoni amici dello stesso Femia. Italiani che vengono da mezza Europa. Spesso in giro per lavoro, per coronare un sogno. Gente che conosce i sacrifici.

Perché gli Italiani hanno una Storia da poveri alle spalle. E se ne sono andati per mezzo mondo e non sempre con le carte in regola. Qualche danno lo hanno pure combinato, in giro. Ma spesso ce l’hanno fatta, sono rimasti in piedi. Nonostante i muri che hanno trovato sul cammino.

La Storia non la possiamo dimenticare come si scorda l’orario di una trasmissione in Tv. Chi siamo stati dobbiamo averlo sempre a mente. Perché le amnesie, certe in particolare, non fanno onore a nessuno. E procurano cicatrici orribili. E ci trasformano in ciò che non siamo.

Per questo, buonismi a parte, non si possono leggere certe parole che in tanti lasciamo su Social, giornali e manifesti. Non si possono ascoltare certe bestemmie urlate per strada e nei salotti televisivi. Noi non ce lo possiamo permettere questo lusso, dobbiamo ricordare.

Noi non possiamo sparare contro i miserabili d’oggi. Che siano stranieri o meridionali. Che siano disoccupati o operai. Noi non possiamo alzare la voce contro chi chiede aiuto. Perché siamo stati anche noi nelle loro condizioni e ora… indossiamo il vestitino buono di chi si schifa?

Miserabili in tasca si. Nell’animo no. Mai.

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