Il Katanga è un piccolo Stato dell’Africa Nera.
Confina a nord con la Banana, a sud con l’Ananas, a est con la Noce di Cocco e a ovest con l’Oceano Atlantico.
Fa cosi caldo che anche i pidocchi vanno in vacanza e, quando sorge il sole, pure quest’ultimo porta gli occhiali da sole.
I suoi abitanti parlano il katanghese e hanno come religione un rito politeista con un Dio maggiore chiamato Annga-Kata.
Il nostro è un popolo molto superstisioso, ma anche molto paziente e quando non sia mai gli capita qualche guaio, ha una sua preghiera con cui accettare tutto qui a Katanga: “Nulla ci manca che siam alti o nani, diciam solo manco li cani”.
La capitale si chiama Ciot-Anga, la moneta è il talento: vi si coltivano le nocelle ma anche i luppini.
L’animale preferito è il Sid dell’Era Glaciale, perché porta fresco in casa.
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Questa è una lezione vera di Geografia, impartita ai ragazzi di una mia Terza Media presso l’Istituto Comprensivo “Casopero” di Cirò Marina. Quando non c’era voglia di studiare, e anche di spiegare, allora partiva la lezioncina falsa e i ragazzi si segnavano tutto, spesso copiando le spiegazioni più “importanti” pure sui rispettivi Profili di Fb.
Alcuni di loro mi scrivono ancora e mi dicono che sono “le migliori lezioni che abbiamo fatto, Prof”. E infatti più d’uno ne conserva qualche copia tra le carte di scuola che ancora restano di quegli anni belli e indimenticabili. Di recente c’è stata finanche chi ha ripescato qualcosetta del genere e me l’ha pubblicato in Bacheca, qui sul Social. “Ah ah ah ah ah ah, muoio Prof, lo ho ancora”: il commento del caso.
Ogni tanto la stessa “ciotìa” mi prende anche a Corigliano. E allora mi invento una lezione “a più versione” sul ‘500 italiano, per esempio. I miei studenti, anche quelli locali, hanno tanto pazienza con me. Meno male.
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P.S.: Comunque, il Katanga esiste davvero.
(26 marzo 2014 – facebook)